sabato 2 luglio 2011

Attacco di panico e consapevolezza



Vorrei affrontare a modo mio il tema dei famosi attacchi di panico, premettendo che non sono una specialista, ma qualche anno fa li ho vissuti e sperimentati in prima persona.

Parliamone in modo assolutamente non specialistico,  cosa sono esattamente gli attacchi di panico?
Potrei associarli ad un vero e proprio terremoto, un'onda anomala,  uno sconvolgimento che nello stesso momento in cui lo vivi, ti fa essere certa che non sopravviverai, che per te è ormai giunta la fine, ironia  dopo al massimo venti minuti tutto cessa e ti domandi cosa diavolo mi è accaduto?

Lo specialista precisa che è un attacco di paura paradossale, perchè tutto il tuo corpo si scatena, come a difendersi da un pericolo inesistente, il tuo cuore inizia a battere violentemente, con forti dolori al petto, tanto da pensare ad un infarto, si chiude la gola e ti sembra di non poter più respirare, e sia le gambe che le braccia ti sembrano di legno tanto sono intormentite.

La cosa più spiacevole è se ciò accade in pubblico, e magari ti conducono al pronto soccorso, e sorridendo ti dicono che hai semplicemente un attacco di panico...., semplicemente un attacco di panico....., a te che ti  sembra di morire o di perdere il senno.

Eppure per quanto terribile, la cosa più disastrosa è la paura che in seguito nasce:  La paura di avere un altro attacco di panico .....e perciò eviti accuratamente ed erroneamente sia i luoghi o le situazioni nelle quali ti sei trovata a viverlo.

Il percorso per uscire da questa spirale non è semplice, spesso certi specialisti ti imbottiscono di medicinali, mentre io non li ho voluti e sono ricorsa ad un prodotto omeopatico chiamato Ignatia, che mi ha davvero aiutata moltissimo,  mentre un buon percorso di psicoterapia da un bravissimo psicologo è stato provvidenziale.

La prima cosa che ho dovuto imparare è stata quella di non aver paura dell'attacco di panico, e di lasciarlo scorrere senza opporre resistenza,  infatti se mi opponevo o cercavo di contrastarlo, diventava ancora più forte e cattivo.

La seconda è stata quella di capire, che il rapporto con me stessa non funzionava a dovere, ed ho dovuto iniziare a conoscermi meglio, quante false idee ho tagliato in quel periodo, quante cose inutili e senza senso...

La paura di restare soli...la dice lunga, ed io non amavo rimanere sola con me stessa, temevo che quella perfida ondata mi avrebbe nuovamente travolta senza pietà.

Quando per forza o per amore inizi a conoscerti, devi anche cominciare ad accettarti per ciò che sei, questo è inderogabile, altrimenti  non potrai mai sperare in una reale evoluzione.

Per quanto spaventoso, e nonostante tutti gli studi scientifici,  credo che l'attacco di panico, sia una scossa del tuo essere, che ti dice, no così non va, ora basta.

E stai certo che non potrai tergiversare, dovrai trovare delle soluzioni, per continuare a vivere pacificamente con te stessa...

L'attacco di panico ha una tale energia, che potrebbe accendere tutte le luci della tua città, contrastarla o bloccarla non ti servirà a nulla,  anzi...il risvolto positivo, quando avrai superato la fase spiacevole, sarà un miglior rapporto con te stessa,  sarai più vera e consapevole.

Però, sinceramente ti auguro di trovare altre strade per raggiungere una maggior consapevolezza