sabato 5 marzo 2011

Soggetti ipersensibili

attribuzione immagine:
Rob Lavinsky, iRocks.com - CC-BY-SA-3.0 [www.creativecommons.org/licenses/by-sa/3.0">CC-BY-SA-3.0], via Wikimedia Commons


Se il benessere psicofisico non è facile da raggiungere, per nessuno, per i soggetti ipersensibili è davvero una meta a volte lontana.

Per soggetti ipersensibili intendo coloro che hanno una maggiore sensibilità che si traduce in un ampliamento delle sensazioni, sentono in modo doloroso le variazioni del tempo atmosferico ad esempio, ma non solo, hanno grande difficoltà ad assumere sostanze che per altri sono totalmente innocue, risentono profondamente anche delle sofferenze degli altri, dal momento che hanno il dono o l'onere della empatia.

La vita per queste persone è piuttosto dura, la ipersensibilità è una meravigliosa dote, che però rende difficile raggiungere un buon equilibrio.

Coloro che non lo sono, non riescono a comprenderli, e spesso li giudicano un poco strani, quindi spesso il soggetto ipersensibile, si trova in una posizione difficile, anche nelle relazioni interpersonali, tanto da decidere spesso per una salutare solitudine.

Certo vi sono vari gradi di ipersensibilità, come nella scala dei colori, ma generalmente con il tempo, questa non accenna a diminuire, anzi spesso aumenta.

Qualcuno dei miei lettori lo è ?  intendo ipersensibile?

Accettare la propria  ipersensibilità, ed esserne consapevoli, è il primo gradino per costruire il proprio equilibrio,  generare un'adeguata autostima è il secondo, il terzo è quello di non gettare alle ortiche questo bellissimo dono che per quanto faticoso, rende la persona una gemma rarissima e preziosa in questo nostro mondo malmesso.

L'ipersensibilità, inoltre nasconde anche delle doti inusuali, per cui se lo siete, dovete essere felici di esserlo.

Vi aspetto qui.




9 commenti:

  1. E' stato bello leggere quest'articolo. Sono una persona ipersensibile e per tutta la vita ho lottato contro me stessa perchè mi sentivo diversa dagli altri, sbagliata, incapace di stare al passo con i miei coetanei, di adattarmi e di prendere le cose con superficialità e leggerezza. Ma non avevo consapevolezza di ciò che sentivo, di quello che provavo, delle emozioni impetuose che sempre mi hanno attraversato, del valore e della risonanza che una minuscola sfaccettatura, un piccolissimo dettaglio, ha sempre avuto su di me, del perchè di tante mie difficoltà.
    Ero arrivata al punto di sentirmi un errore della natura, una persona a cui mancava qualcosa.
    Ed ora, dopo una vita di colpa e di vergogna, di rabbia riversata su me stessa, sto lentamente facendo pace con me stessa, e comincio ora a capire, a prendere coscienza della realtà e del dono che ho ricevuto e che non ho scelto, che è al contempo immensità e condanna. La vita è tanto più complicata, il passo più lento, il tempo per metabolizzare molto più grande. Ma sto imparando ad accettarmi, anche se rimango indietro e sono praticamente sola...è difficile condividere i miei stati d'animo e trovare qualcuno che dia loro uno spessore, un'importanza, un peso. Quindi grazie per aver scritto quest'articolo.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ciao Anonimo, Ancora mi stupisco quando trovo altre persone che vivono la mia stessa situazione. Leggendo le tue parole ho sofferto e sono stato bene allo stesso tempo: mi rattrista leggere la tua situazione perché in essa leggo la mia difficoltà del vivere quotidiano, della sofferenze, dell'incomprensione, del non riuscire a prendere la vita con gioia e superficialità... E d'altronde mi rincuoro quando leggo che non sono solo e che la fuori ci sono persone come me.

      Ti invito a parlare della tua situazione con qualcuno e ti consiglio di leggere il libro "Le persone sensibili hanno una marcia in più" di Rolf Sellin. La sua lettura mi ha aiutato molto.

      Mi sento inoltre di doverti dire di essere te stesso/a. Non farti sopraffare dall'empatia, allineati con la tua vera natura, segui il tuo cammino, segui quello che è meglio per te non per chi ti sta intorno. Sii egoista. Medita. Fai cose che ti fanno stare bene e quando le fai rifletti sul fatto che ti fanno stare bene.

      Ciao

      Elimina
  2. Anonimo, mi dispiace profondamente ma ho trascurato a lungo questo blog, sei un soggetto ipersensibile? e da non molto ti sei reso conto che è un dono e non una condanna, ne sono lieta, non sono moltissimi i soggetti ipersensibili, ma esistono...e possono comprenderti al 100%.

    L'articolo è stato scritto da me che sono come te, non è casuale amico mio o amica mia...

    Mi dispiace se non potrai leggere questa mia risposta in ritardo da due mesi.
    Ciao
    Daniela

    RispondiElimina
  3. Ciao Anonimo, Ancora mi stupisco quando trovo altre persone che vivono la mia stessa situazione. Leggendo le tue parole ho sofferto e sono stato bene allo stesso tempo: mi rattrista leggere la tua situazione perché in essa leggo la mia difficoltà del vivere quotidiano, della sofferenze, dell'incomprensione, del non riuscire a prendere la vita con gioia e superficialità... E d'altronde mi rincuoro quando leggo che non sono solo e che la fuori ci sono persone come me.

    Ti invito a parlare della tua situazione con qualcuno e ti consiglio di leggere il libro "Le persone sensibili hanno una marcia in più" di Rolf Sellin. La sua lettura mi ha aiutato molto.

    Mi sento inoltre di doverti dire di essere te stesso/a. Non farti sopraffare dall'empatia, allineati con la tua vera natura, segui il tuo cammino, segui quello che è meglio per te non per chi ti sta intorno. Sii egoista. Medita. Fai cose che ti fanno stare bene e quando le fai rifletti sul fatto che ti fanno stare bene.

    Ciao

    RispondiElimina
  4. Edilio Milsani è un genio ipersensibile.

    RispondiElimina
  5. Eccomi, ipersensibile da sempre, tanto da sentire le emozioni dell'altro anche solo dallo sguardo e quando sono in mezzo a tanta gente alle volte mi sento travolta da tutto quello che percepisco. Però non posso farci nulla, le sento, anzi a volte le vado a cercare le emozioni degli altri.
    Purtroppo è davvero difficile vivere così... infatti alle volte sono stanca di esserci. Vorri imparare a fregarmene di tutto e di tutti ma non sono capace.
    Boh grazie per aver detto che chi è cos'ì è una gemma rara, perchè talvolta mi sento un po' sola e una nullità.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Lo sei davvero, una gemma rara, ma certo chi lo è non si sente il padrone del mondo, anzi, spesso si sente fragile ed incompreso...., non aver paura di essere ciò che realmente sei....prima o poi capirai che è uno stato del tuo essere....tu hai un cuore aperto, non lo chiudere per paura e non pensare di non esserci...
      Ti auguro il meglio

      Elimina
  6. Sono felice di leggere che esistono persone come me. Condivido tutto ciò che raccontate e il dolore grande del vivere. Trovare amici e l'amore è così difficile, ma la cosa più dolorosa è scoprire di avere generato una figlia come me. Una ragazza unica per cuore e per la sofferenza che prova ad ogni abbandono. Ogni delusione la ferisce mortalmente. Speravo di essere l'ultimo. Che nessuno soffrisse più come me. E invece proprio mia figlia. Perché?

    RispondiElimina
  7. Noi siamo fatti per essere ciò che siamo,accettiamoci.
    accettiamo che la nostra sensibilità è un dono,siamo vivi,siamo veri.
    Purtroppo questo ci scontra con persone e fatti che questa società disegna per la convenienza sopra a tutti i valori...e per questo siamo considerati deboli,perchè siamo coerenti con ciò che proviamo,mentre gli altri no...sono solo mascherine..

    RispondiElimina